GALILEO INCATENATO

Liberamente tratto da “Vita di Galileo” di Bertold Brecht e “Prometeo incatenato” di Eschilo
Regia di Branko Brezovec
Musiche originali di Marjan Necak
Coproduzione: Laboratorio Nove, Centro Iniziative Teatrali, Eurokaz Festival, Teatro Nazionale Croato di Rijeka, Festival Teuta-New Ancient Theatre di Montenegro
L'iniziativa è promossa dal Genio FiorentinoIn collaborazione con Festival Fabbrica Europa di Firenze, Fondazione Pontedera Teatro, Museo di Arte Contemporanea di Zagabria

scene di Stjepan Filipec
costumi di Petra Mina
movimento: Barbara Matijevic
luci: Roberto Cafaggini
tecnico luci: Marco Santambrogio
macchinista: Davide Clementi
interprete: Sandra Abovic

Con Silvano Panichi, Sergio Aguirre, Manola Nifosi, Lorenzo Berti, Suzan Brezovec
Coro: Elena Ciardella, Carmen di Bello, Saša Matovina, Darko Matijašević, Dario Bercich, Ivica Žunić, Nataša Ožura, Ivanica Lovrić, Ljubov Košmerl
Al pianoforte: Mattia Damiani
E la partecipazione di: Romeo Martin Panichi e Pietro Rabatti

Un'opera corale che nasce dall’incontro/scontro tra “Vita di Galileo” di Brecht e “Prometeo Incatenato” di Eschilo.
I temi delle opere si rincorrono all’interno di una rigida partitura musicale.
Il Galileo è scienziato, ma anche uomo del suo tempo che si nutre delle grandi contraddizioni tra soggettività sottoposte alle rigide leggi etiche e morali e il desiderio dell'uomo di ergersi creatore di nuove verità attraverso lo strumento della scienza e dell'autonomia dell'intelligenza.
Prometeo, invece, nella sua condanna riesce ad essere interprete del futuro a dispetto dell’onnipotenza di Zeus.
Da un prigioniero dipende il futuro del tiranno, da uno scienziato condannato nasce la speranza per una nuova etica del mondo contemporaneo.
Queste contraddizioni fanno muovere l’universo

 

 

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