IL GIOCO DEL TEATRO

11-15 anni

  

Obiettivi: questo progetto non si occupa di teatro tanto come spettacolo quanto soprattutto come esperienza

sul lavoro delle tecniche attoriali, attraverso cui si impara a esprimere, a comunicare, a conoscere.Le

valenze pedagogiche che ne conseguono appartengono all’intero svolgersi dell’attività teatrale, ragione per cui

l’obiettivo non è nel risultato ma nel percorso che si fa. Il laboratorio si prefigge di guidare i ragazzi

alla scoperta delle possibilità di movimento e di percezione del proprio corpo, delle relazioni con lo spazio e

con gli altri, delle potenzialità comunicative del linguaggio non verbale. I desideri, le emozioni,

l’immaginario e la fantasia, elementi sollecitati dai  giochi-esercizi, fondamentali del linguaggio teatrale,

giocano un ruolo importantissimo sostenendo la persona nel suo processo di crescita. Verranno proposti in

forma di giochi-esercizi di conoscenza dello spazio e di relazione con gli altri (sguardo, saluto, ascolto);

 osservazione e imitazione delle funzioni primarie di movimento: camminare, correre, rilassarsi, respirare, ecc.

 

Le attività proposte hanno una forte connotazione di recupero delle autonomie personali, sociali e di sviluppo

di competenze operative. I laboratori sono intesi come luogo dove è possibile rivedere per i bambini una parte

della propria esperienza  o di quella di altri, sperimentare nuove modalità d’uso delle proprie capacità, lavorare

 attorno ad un progetto o ottenere un prodotto; assicurando al tempo tesso ai ragazzi esperienze

che producano apprendimenti. Il laboratorio è anche opportunità per rafforzare l’autostima, potenziare

 le relazioni interpersonali e la comunicazione.

 

Nella prima  fase gli esercizi-giochi che si pongono hanno  l’obiettivo primario di sviluppare una buona relazione

tra i ragazzi, creare una condizione d’ascolto verso i compagni  e favorire così lo sviluppo di un atteggiamento

di accettazione e fiducia reciproca e di scoprire le possibilità creative del corpo e della voce.

Nella seconda fase verrà proposto ai ragazzi un percorso fisico e immaginativo che porterà all’invenzione e

 caratterizzazione di un personaggio da animare all’interno di brevi situazioni di improvvisazione teatrali,

attraverso il metodo dell’azione psicofisica.

Nella terza fase, gli animatori assumeranno il ruolo di registi assemblando fra loro le varie improvvisazioni,

coerentemente con il tema od il luogo contenitore scelto per lo spettacolo.

Nella quarta ed ultima fase si darà forma scenica alla storia creata fino alla rappresentazione finale

dai bambini durante il percorso.


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