RIVA ABBANDONATA
MATERIALI PER MEDEA PAESAGGIO CON ARGONAUTI
Di Heiner Muller- traduzione di Saverio Vertone
In Riva Abbandonata Materiali per Medea Paesaggio con Argonauti,
il drammaturgo riprende il tema euripideo: ma nei tre frammenti
che compongono il testo il mito finisce per disintegrarsi nella
realtà contemporanea, o meglio in una sorta di incubo apocalittico,
proiettandosi in un mondo travolto da chissà quale catastrofe
bellica o ecologica, tra coiti forzati, brutali conquiste coloniali
(Giasone e gli Argonauti appunto) e sanguinose vendette. In questo
paesaggio si può tuttavia individuare una linea di resistenza
a questa distruzione, essa si situa nel corpo, nella realtà biologica
del sesso e della morte, nel grumo intimo e segreto del piacere
e del dolore.
L'archetipo si frantuma in un'infinità di riflessi, di storie
e di storia, in cui è possibile specchiarsi in un movimento
che dall'universale muove al particolare per tornare all'universale.
L'opera, che si presenta aperta, permette un'operazione ardita di
messa in scena, in cui i tre personaggi che percorrono la storia
si scambiano di ruolo in un alternarsi di vinti e vincitori, carnefici
e vittime, uniti da un sentimento terribile di passione che conduce
irresistibilmente all'autodistruzione.
Medea..............Manola Nifosì
Giasone...........Sergio Aguirre
Nutrice.............Gabriella Baldassini
Scenografia e costumi Beatrice Giannini
Coreografia del tango Graciela Rostom
Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre
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